La pianta dello zafferano

La parola zafferano deriva dal latino "safranum", che a sua volta deriva dall'arabo "za'fran" che significa giallo. La pianta è costituita da un bulbo-tubero che contiene una ventina di gemme indifferenziate dalla quale si originano tutti gli organi della pianta. Il fiore dello zafferano è formato da sei petali di colore viola, la parte maschile è costituita da tre antere gialle su cui è appoggiato il polline; la parte femminile è formata dall'ovario, stelo e stimmi.

La pianta entra in stasi vegetativa tra giugno e settembre. Nei primi giorni di ottobre, dal bulbo originano due-tre spati di colore bianco, rivestiti da un rigido strato di tuniche, da cui escono mazzetti di circa dieci foglie. Alla fine del mese, tra le foglie, spuntano i primi fiori.

L'attività vegetativa rallenta durante l'inverno per poi riprendere alla fine di marzo, quando la pianta genera i nuovi bulbi; da maggio le foglie cominciano gradatamente ad essiccarsi.

Lo zafferano predilige le aree montane da 400 a 800 metri circa sul livello del mare e si adatta molto bene ai climi caratterizzati da piovosità media. Sopporta rigide temperature invernali, anche sotto lo zero; i bulbi cominciano a soffrire solo al raggiungimento di -12° centigradi. Tollera la neve e anche brevi periodi di gelo, purchè non interessino il periodo della fioritura. Durante l'estate, quando la pianta si trova in stato di quiescenza, le alte temperature non creano alcun tipo di problema al bulbo.


Le proprietà dello zafferano

Lo zafferano contiene circa 150 sostanze aromatiche volatili che gli conferiscono le tipiche caratteristiche organolettiche.

Contiene alcaloidi, saponine, fitosteroli, la vitamina B1 (antiossidante, necessaria per la crescita) e B2 (favorisce lo scambio di ossigeno nelle cellule e in generale il metabolismo), eucaliptolo; è uno degli alimenti più ricci di carotenoidi che hanno azione antiossidante e citoprotettiva, incrementando le resistenze immunitarie.

Ciascuno di noi produce 5 grammi di radicali liberi al giorno, responsabili dell'invecchiamento e dell'insorgenza e dei tumori:ebbene, con un pizzico di zafferano ne vengono eliminati il 20%.

Lo zafferano è un composto si idrosolubile, per la presenza di glucosio, che liposolubile grazie alla crocetina, che è un poliene contenente un gruppo carbossilico. Tutto questo con un apporto calorico trascurabiole.

 

Lo zafferano sin dai tempi più remoti è stato utilizzato come pianta officinale. Ippocrate lo prescriveva per i reumatismi, Plinio "il vecchio" lo apprezzava contro tosse e mal di gola; nel rinascimento era considerato quasi una panacea, usato in caso di mestruazioni dolorose, lombalgia, dispepsia, spasmi bronchiali, asma, tosse, depressione, eccitazione nervosa, gengive irritate come durante la fase di dentizione dei bambini. E' anche un ottimo digestivo.